WADŌ RYŪ - 和道流

Il Wadō-Ryū (和道流) è uno stile giapponese di karate fondato nel 1934 dal Gran Maestro Hironori Otsuka. Il suo nome significa “Scuola della Via della Pace” o “Scuola della Via dell’Armonia”. Al contrario della maggior parte degli stili di karate, che sono stati sviluppati ad Okinawa, il Wado Ryu è il primo stile di karate ad essere originario del Giappone.

Il nome “Wadō Ryū” deriva:
Ten, Chi, Jin, no Ri-Do ni Wa suru.

Il Kanji “Ten” significa e raffigura il cielo, il paradiso e l’aria;
il Kanji “Chi” significa e raffigura la terra e il terreno;
il Kanji “Jin” significa e raffigura l’uomo, l’umanità e gli esseri umani;
i Kanji “Ri-Do” significano e raffigurano il motivo e la verità;
il Kanji “Wa” significa e raffigura la somma di tutto, della pace e dell’armonia.

Queste definizioni sono le definizioni letterali dei kanji, ma all’interno di essi sono impliciti molti altri concetti e simboli, che ci seguono e toccano la nostra vita: il mondo intero, la luce del sole, la pioggia, il raccolto dei campi e il desiderio d’amore.

La frase “Ten Chi Jin no Ri-Do ni Wa suru”, unisce assieme tutti questi simboli e questi concetti a “Ten” il cielo, “Chi” la terra e “Jin” l’uomo, rappresentati come tre cerchi compresi a loro volta da un cerchio più grande denominato “Ri-Do”.

“Ri-Do” può essere usato in combinazione con qualsiasi dei tre principi di base e se questa combinazione è eseguita naturalmente con “Wa” (armonia) si crea e si rappresenta con il cerchio più grande che racchiude tutti gli altri cerchi.

Pur trovando le sue origini nel Te di Okinawa, il Wado Ryu è uno stile in qualche modo a sé stante. La sua caratteristica principale è la fusione operata dal M. Otsuka tra lo Shindo Yoshin Ryu Jujitsu e il Rykyu Kenpo To-Te-Jitsu. Le posizioni sono molto alte, naturali, morbide e la distanza di combattimento è medio-corta. Lo stile pone particolare attenzione alla mobilità, alla velocità e soprattutto alla fluidità delle tecniche con un uso sapiente del Taisabaki. Otsuka stesso insegnò che il proprio movimento è la manifestazione del proprio spirito. Caratteristica portante è inoltre l’ampio bagaglio di Jujitsu con lo studio approfondito di proiezioni (nage-waza), leve articolari (kansetsu waza), immobilizzazioni e strangolamenti (shime waza) che si accompagnano all’uso degli atemi waza (tecniche di percussione) derivati dal karate il cui scopo è quello di causare un trauma anatomico in zone sensibili del corpo umano per neutralizzare l’avversario nel modo più rapido possibile (con colpi alle articolazioni, al femore, all’inguine, alle ginocchia, alle fluttuanti, al fegato, alla gola, alle orecchie ecc.).
Al classico schema “attacco-parata-contrattacco” il maestro sostituì quello più efficace di “attacco-contrattacco” rifiutando dunque un contrasto cruento ma prediligendo, al contrario, l’evasione (Nagashi) e la schivata. Nei Kihon Kumite, infatti, che si possono definire la “summa” degli insegnamenti del maestro Otsuka, ritroviamo un concetto dinamico particolarissimo caratterizzato da: “schivata-contrattacco-proiezione(o sbilanciamento)” in un unico gesto tecnico. Osserviamo in ciò il principio di flessibilità (Ju) tipico del Jujitsu con l’adozione del principio di circolarità dell’Aikido. In tutto questo assume particolare importanza la rotazione delle anche. Tutte le tecniche Wado, in sostanza, richiamano all’essenzialità della difesa secondo il principio “sei ryoku zen‘ yo” (massimo risultato con il minimo sforzo). Fondamentale importanza assume nello studio degli atemi il controllo della respirazione e della muscolatura mediante la contrazione soltanto al momento dell’impatto per tornare immediatamente alla decontrazione muscolare.

Il programma tecnico di base dello stile comprende:

15 Kata

  • Pinan Shodan        1907 – Scuola di Shuri “Pace dello Spirito” (1° livello)
  • Pinan Nidan           1907 – Scuola di Shuri “Pace dello Spirito” (2° livello)
  • Pinan Sandan        1907 – Scuola di Shuri “Pace dello Spirito” (3° livello)
  • Pinan Yondan         1907 – Scuola di Shuri “Pace dello Spirito” (4° livello)
  • Pinan Godan          1907 – Scuola di Shuri “Pace dello Spirito” (5° livello)
  • Kushanku  (E un nome proprio o un grado militare).
  • Naihanchi  (Ha diversi significati, la battaglia di Naha, il combattimento a metà corpo, la lotta sul bordo  della risaia, ma quella di Tekki“ cavaliere di ferro “)
  • Seishan  (Significa trenta passi)
  • Chinto  (Battaglia dell’est)

Qui terminano i kata codificati dal maestro il quale riteneva che nove forme fossero più che sufficienti per uno stile. Di questi furono aggiunti altri kata tra cui: 

  • Bassai  (PASSAI  “ Penetrare  la  fortezza “)
  • Niseishi (“ Ventiquattro  passi “)
  • Wanchu  (E’ il nome di un delegato militare cinese ed è il più antico dei kata  – “ Volo  di  rondine “)
  • Rohai (“ Specchio  luminoso “)
  • Jion (Significa ” il suono della campana del tempio” o il rumore del tempio)
  • Jitte (Stessa radice del precedente, le mani del tempio).

36 Kumite:

  • 4 Ippon Kumite
  • 12 Sanbon Kumite (codificati dal maestro Tatsuo Suzuki ma ormai parte integrante del metodo)
  • 8 Ohyo Kumite (codificati dal maestro Tatsuo Suzuki ma ormai parte integrante della didattica Wado Ryu)
  • 10 Kihon Kumite
  • 2 Nihon Kumite

Alla pratica superiore appartengono:

  • 10 Tanto Dori (difesa da coltello. Essendo di tradizione dell’Aikido, il maestro Otsuka era solito dimostrarli indossando l’hakama)
  • 5 Tachi Dori (difesa da spada)
  • 5 Idori (tecniche di difesa in seiza)

Dal punto di vista psicomotorio, il Wado Ryu in generale, considerate le sue peculiarità può essere consigliato a bambini a partire da 5 anni indirizzandoli anche al pre agonismo. Anche chi è più maturo, o anziano lo può intraprendere: vista la sua fluidità di movimento, può essere consigliato per tonificare polmoni, diaframma ecc; inoltre nel karate ci si esercita scalzi e questo fortifica la pompa plantare rinforzando il cuore.

PRINCIPI DEL WADŌ RYŪ

Meijin Hironori Otsuka fondatore del Wadō Ryū

Questi principi possono essere riassunti in vari punti chiave:

  • Principio della flessibilità (Ju) attraverso tecniche di evasione e schivata
  • Principio del “sei ryoku zen‘ yo” (massimo risultato con il minimo sforzo)
  • Principio del ritorno dopo una tecnica di pugno (ikite) e di calcio (ikiashi)
  • Principio del Gosen-no-sen: nello stesso momento in cui si blocca l’attacco dell’avversario si contrattacca
  • Principio del Sensen-no-te: quando l’avversario cerca di attaccare prendendo l’iniziativa, viene bloccato, senza attendere la sua iniziativa e quindi attaccato prima che lo faccia lui.

San Mi Ittai

Studio applicativo del principio del “tre in uno” 

TEN I

lo spostamento del corpo

TEN TAI

il cambiamento della posizione

 TEN GI

 la risposta tecnica.

Principi del movimento

  • Nagasu (lasciar correre, rapidità dell’acqua)
  • Inasu (schivare, scivolare come una goccia di rugiada)
  • Noru (avvolgere)
  • Principio dello spostamento rapido e piccolo con posizioni raccolte e gambe meno statiche
  • Principio di circolarità dell’Aikido
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LO STUDIO

Nello studio e nella pratica quotidiana del Karate Wado Ryu, dobbiamo sempre ricordarci di seguire sempre alcuni importanti principi, tra cui:

  • Muda Na Chikara o Irenai    (無駄な力を入れない)                                                          Non mettere alcuna forza non necessaria nei nostri movimenti
  • Muda Na Dosa o Shinai (無駄な動作をしない)                                                             Evitare movimenti non necessari
  • Muda Na Waza o Tsukawa Nai  (無駄な技を使わない)                                                    Non usare tecniche errate o non necessarie

Dobbiamo sempre cercare di seguire sempre questi tre principi.

Se ne avremo appreso uno solo di questi, allora le nostre tecniche saranno sempre allo stesso livello e non miglioreremo mai.

 

Nel kumite, tradizionale, sportivo o nelle combinazioni a coppie, si distinguono tre principali metodologie interpretative:

  • Sen Sen No Sen

Anticipo sull’intenzione dell’attacco avversario, cercando di leggere le sue intenzioni

  • Sen No Sen

Attacco simultaneo a quello avversario, cercando l’anticipo. Magari utilizzando delle schivate.

  • Go No Sen

Parata e contrattacco simultanei

Nella pratica del Budo e specialmente nella pratica del Ji Yu Kumite ci sono quattro comandamenti, conosciuti come Budo Yon Kai.

Non dovresti mai:

  • Odoroki – Essere sorpreso
  • Osore – Avere paura
  • Utagai – Avere dubbi
  • Madoi – Essere indeciso 

Shin Gi Tai No Ittchi

SHIN  Significa avere una mente forte o uno spirito vigoroso. Si dice che se concentri la tua mente, il tuo spirito diventerà più forte.

GI  Significa possedere la corretta tecnica e movimento. La nostra tecnica deve essere buona sia per attaccare che difendere.

TAI  Significa corpo. Dobbiamo studiare e praticare sempre per una corretta postura e per avere l’abilità di muoverci con tutto il corpo. Affinché l’intero corpo abbia l’abilità di muoversi in ogni direzione, in ogni occasione.

I principi Shin Gi Tai (Mente, Tecnica e Corpo) devono essere usati insieme.

Sistema tecnico del Wadō Ryū